martedì 4 luglio 2017

I segreti del riso proibito

I benefici del riso nero, un cereale ancora poco conosciuto

Il riso nero, anche chiamato il riso proibito, viene consumato in Cina sin dai tempi antichi. Nel passato il consumo di questo alimento era concesso solamente alla nobiltà e alle classi prestigiose della società. Il popolo non era autorizzato a coltivarlo o consumarlo: da qui la denominazione di riso proibito. Oggi è ancora coltivato in quantità relativamente piccole rispetto ad altri tipi di riso.
Il riso nero contiene potenti antiossidanti che combattono le malattie, fibre alimentari, flavonoidi, minerali tra cui ferro e rame, proteine ​​vegetali, magnesio, selenio e fosforo, calcio e ancora vitamine B e C. Lo strato più esterno del grano di riso contiene uno dei livelli più alti di antociani, antiossidanti che rallentano l’invecchiamento e che troviamo anche nei mirtilli e nei lamponi. Aiutano inoltre a prevenire le malattie cardiovascolari, a proteggere l’organismo dal cancro e a migliorare le funzionalità del cervello. Solo i cereali integrali che includono tutte le loro parti naturali conservano antiossidanti, minerali e fibre, al contrario del riso bianco. Il riso nero mantiene in salute le arterie e in generale l’apparato del cuore, riduce i livelli del colesterolo e previene da attacchi cardiaci ed ictus. 
I fitonutrienti presenti nel riso nero aiutano il corpo a ridurre le infiammazioni e lo purificano da sostanze nocive. Inoltre, la fibra del riso nero aiuta a prevenire costipazione, gonfiore e altri sintomi digestivi, genera senso di sazietà, contribuendo alla perdita di peso. Il riso nero non contiene glutine e può quindi essere consumato anche dai celiaci e da chi soffre di disturbi intestinali legati a questo elemento. Rallenta l'assorbimento dello zucchero nel sangue, contribuendo a prevenire il diabete. La fibra infatti viene immagazzinata interamente nella crusca del riso e aiuta l’organismo ad assorbire il glucosio per un periodo più esteso.
Egle M.