martedì 17 novembre 2015

Il Re dei formaggi

Origini molto antiche
Il Castelmagno, autentico re dei sapori, nacque secoli fa dalla creatività dei pastori dell’Alta Valle Grana. Ha origini antichissime, pensate che le prime forme furono prodotte intorno all'anno mille, ma non si hanno documentazioni certe fino al 1277.
In ogni caso la ricetta speciale si è tramandata fino ai giorni nostri, evidenziandone l'originalità. 

Delimitazioni territoriali
Possiede la Denominazione di Origine Protetta che si estende su un territorio estremamente ridotto, quasi a sottolineare la particolarità di questo "re dei formaggi".
 Il Castelmagno può essere prodotto e stagionato esclusivamente nei comuni di Monterosso, Pradleves e Castelmagno, piccoli paesi della parte medio-alta della Valle Grana, in provincia di Cuneo.

La produzione
Il latte utilizzato per la produzione deve essere crudo, proveniente da due mungiture consecutive (sera e mattina). Le vacche sono allevate con le erbe dei pascoli della zona, sono loro a dare il sapore tipico.
La lavorazione inizia con lo scaldare il latte che inizierà a coagulare. Quando il coagulo raggiunge un sufficiente grado di rassodamento lo si rompe fino ad ottenere dei granuli di piccole dimensioni, questa rottura porterà ad un prodotto finale con pasta semi-dura.
Nell’arco delle successive 24 ore la cagliata resta a riposo nei cestini, al caldo per scolare bene. Al termine di detto periodo, subisce ancora alcuni impasti e la salatura fino a quando viene pressata nelle “fascelle”, prima a mano e, poi, sotto pressa meccanica per 24 ore circa.

 Sulla base delle forme si stampa il marchio di origine costituito da una “C” stilizzata con abbozzi di vette alpine nella parte superiore ed, al centro, una forma ellittica di formaggio intagliato. Per ultimo le forme vengono tolte dalle fascelle, salate sulle varie facce e, infine, portate in cantina o, alle volte, in piccole grotte scavate a lato della montagna. La stagionatura minima è di 2 mesi.

Caratteristiche tipiche
Abbiamo detto essere un formaggio a pasta semi-dura, se viene stagionato può essere erborinato, cioè contenere muffe edibili all'interno.
Se si tratta di prodotto fresco potrete vederlo con una crosta sottile sul giallo, una pasta bianco-perlacea ed un sapore delicato, poco salato.
Per chi preferisce le sensazioni forti consiglio il prodotto stagionato: avrà una crosta più scura e spessa, dovuta all'avvicendarsi delle muffe e del tempo; la pasta sarà percorsa da venature verdastre o blu per l'erborinatura e avrà un sentore forte, vicino al piccante.
Una forma varia da 2 a 7 chilogrammi, quindi c'è molta scelta e si conserva molto bene.

In tempi passati era un prodotto riservato alla nobiltà, basti pensare ai vari feudatari o al marchese di Saluzzo che si dice ne andasse matto; al giorno d'oggi lo si trova ancora con fatica per via della ristretta territorialità e dunque le piccole produzioni, ma l'internet ci aiuta a farlo conoscere.
Raf M.





lunedì 2 novembre 2015

La finta dolcezza dei dolcificanti di sintesi

Come promesso ecco la continuazione di DolcificArti la vita.
L'argomento di oggi è un po' meno allegro, ma vorrei e bisogna affrontarlo lo stesso.
 Parliamo dei dolcificanti di sintesi, ovvero prodotti che non esistono in natura, ma sono nati in laboratorio a seguito di numerose sperimentazioni.
Vi chiederete (come faccio anch'io) "Perché creare dei dolcificanti se già ce ne sono a sufficienza in Natura?"
All'inizio mi rispondevo pensando che forse, era per chi volesse mantenere la linea; ma poi leggendo un poco ci si accorge facilmente che ci sono molti prodotti con le stesse funzioni, naturali e molto più sani! Basti pensare al miele o addirittura alla Stevia.
Comunque, ritornando a noi, vediamo di descrivere alcuni dei più famosi; i più spesso usati (anche inconsapevolmente) e i più discussi per tossicità.
Saccarina
è un dolcificante potente (da 300 a 500 volte in più rispetto al normale zucchero), anche se possiede un retrogusto metallico-amarognolo non troppo gradito. Il primo ad essere stato scoperto in laboratorio, la sua fama crebbe dalla prima guerra mondiale per via del razionamento sullo zucchero e poi, in seguito, divenne molto importante per le persone affette da diabete mellito.
 Ebbe successo nelle diete alimentari per via dell'aspetto "non energetico", cioè non apportava calorie, perciò ancora oggi la possiamo trovare sui banconi dei bar per le persone che ricercano il "light".
I tempi però cambiano, gli studi progrediscono e si è scoperto che è potenzialmente cancerogena (anche se ad alte dosi), perciò forse è meglio affidarsi a qualche sostanza naturale visto che c'è la possibilità, non credete?

Ciclamato di sodio
Considerato circa 30 volte più potente del saccarosio, è il compagno stretto della saccarina, cioè vengono miscelati insieme (nei paesi in cui è consentito) per eliminare l'off-taste (il retrogusto amaro). Dico nei paesi in cui è consentito perchè sono molto discussi alcuni suoi aspetti che, secondo alcuni, lo renderebbero tossico.
Presente principalmente nelle versioni "zero" di molte bevande.
USA e Canada in particolare lo hanno bandito già da alcuni decenni, ma tanto per cambiare in Italia è ancora legale. I suoi utilizzi spaziano dai soft-drinks, chewing-gum, farmaci e chi più ne ha più ne metta.

Aspartame

Arriviamo infine al più conosciuto, soprattutto perchè il più recente essendo stato immesso in commercio solo negli anni 80'.
E' composto da due amminoacidi (fenilalanina e acido aspartico) e metanolo, perciò è calorico (4kcal ogni grammo), ma col fatto che ha un potere edulcorante (dolcificante) molto elevato ne bastano piccolissime quantità; non è cariogeno e nemmeno problematico per i diabetici.
Tuttavia è bene tenersi alla larga (come anche i precedenti composti) per una lunga serie di aspetti, dalla potenziale neurotossicità ai problemi di fenilchetonuria.
 A dire il vero negli ultimi anni ci sono state conferme e smentite ripetute riguardanti sempre gli aspetti nutrizionali dei dolcificanti di sintesi, perciò non si riesce più a capire chi dica il vero e chi menta, ma resto dell'idea che potremmo benissimo evitarli in blocco utilizzando i composti naturali.

Siamo alla fine anche stavolta, continuate a seguire, la prossima volta approfondiremo i PRO del miele!
Raf M.

sabato 24 ottobre 2015

DolcificArti la vita

Quest'oggi discutiamo di un principio nutritivo base per la nostra vita alimentare, un qualcosa di così comune e frequente che spesso non ci accorgiamo nemmeno di ingerire, ma che se non ci fosse sarebbe proprio un gran problema.

Come avrete certamente capito, oggi vorrei parlare di Zuccheri semplici & simili: il carburante di prima mano che viene assorbito molto velocemente dal nostro intestino per consentirci di avere energia disponibile nel brevissimo periodo.
I numerosi “studi autorevoli” hanno fornito una razione dietetica raccomandata (in poche parole quanto mangiarne ogni giorno) di circa il 15% del totale delle calorie giornaliere.
Sinceramente, da consumatore quale sono, non mi preoccupo tanto degli zuccheri come “fornitori di energia”, più che altro cerco di non eccedere (purtroppo sempre difficile) per paura di “lievitare”.
Allora, riprendendo i miei vecchi appunti di nutrizione umana ho deciso di lasciare “su schermo” un elenco con le descrizioni dei pro e dei contro dei dolcificanti più comuni.

Dolcificanti naturali
Se avete già letto alcuni articoli precedenti avrete sicuramente notato quanto io sia dalla parte della Natura. Secondo me l'essere umano dovrebbe vivere con i suoi prodotti, perchè è la fonte di cibo naturale! Perchè ci ostiniamo a sintetizzare sempre nuove sostanze se Lei è stata così ricca?

Prima di iniziare c'è da dire che ogni grammo di glucidi (di cui fanno parte tutti gli zuccheri semplici) apportano al nostro organismo 4Kcal.
Detto questo vediamo quelli che apportano energia (calorie).
-Miele: è senza dubbio l'elemento di più rapido assorbimento (più dello zucchero) questo perchè l'ape ha già digerito il saccarosio dentro di sé (si dice che l'ape inverte il saccarosio), così il nostro pancreas ha vita più semplice (deve secernere meno enzimi= si affatica di meno).
E' decisamente più dolce dello zucchero da tavola, ma non per questo è più calorico; anzi il fatto che dolcifica di più ci dovrebbe spingere ad usarne meno!
E' stato usato molto nell'antichità, purtroppo dalla scoperta del saccarosio (il normale zucchero) è caduto in disuso per via del suo potere coprente (tende a dare forte gusto di miele alle sostanze a cui è aggiunto). Se vi interessa la mia opinione è il migliore sulla piazza, perchè ne amo il gusto e non mi interessa se copre.

-Saccarosio: classico zucchero da tavola; che sia bianco o di canna poco cambia, il trattamento è pressochè lo stesso (sbiancamento a parte). E' composto per intero da saccarosio che deve venir diviso nel nostro intestino in glucosio e fruttosio.
Un tempo il suo costo era molto elevato (perchè lo si doveva importare dalle Americhe), poi un bel giorno l'Europa (Italia compresa, erano altri tempi) scoprì di poterlo estrarre dalla barbabietola da zucchero (un vegetale fino ad allora insignificante) e questo ne fece scendere drasticamente il prezzo.

I seguenti invece Non apportano energia (NO calorie) e quindi non fanno ingrassare:
-Mannitolo e Sorbitolo: la loro struttura è di alcol esavalenti, ciò conferisce loro un buon potere dolcificante senza permetterne l'assimilazione, cioè senza apportare calorie all'organismo. Il problema è che un eccessivo uso porta a effetti lassativi (se non vengono assorbiti da qualche parte devono andare).

-Xilitolo: anche lui è un alcol, ma pentavalente. Si trova nelle fibre di alberi come la betulla, dolcifica e non è cariogeno, infatti è uno degli ingredienti base dei chewing-gum.



-Stevia rebaudiana: è una pianta erbacea conosciuta dai popoli sudamericani da diversi millenni. Noi occidentali abbiamo iniziato ad utilizzarla ultimamente per le sue forti proprietà dolcificanti; infatti è dalle 2 alle 3 volte più potente del comune saccarosio (perciò ne basterà una quantità minima per ottenere l'effetto voluto). 
Non è tutto oro ciò che luccica, infatti non si sono ancora accertate tutte le proprietà dello stevioide sull'uomo (si dice che potrebbe avere potere genotossico). Lascio ai posteri l'onere di verificare.

Con questo siamo alla fine dei dolcificanti naturali, reperibili attorno a noi.
Per volere del mercato e per “amor del progresso”, negli ultimi decenni sono stati inventati nuovi composti di sintesi con potere dolcificante, ma che non apportano calorie. Lo si è fatto senza tener conto di quelli che già esistono, per soddisfare la richiesta di un pubblico sempre più vasto e per aumentare i profitti delle imprese a scapito degli ignari consumatori.
I dolcificanti di sintesi sono tossici, fanno male!
Non lasciatevi abbindolare, una bustina di zucchero dopo un pranzo non fa nessuna differenza sulla vostra dieta, se invece utilizzate aspartame o saccarina vi danneggiate.
Questo, però, sarà l'argomento del prossimo articolo. Ci vediamo tra una settimana.
Raf M.

martedì 13 ottobre 2015

I germogli di Bambù arrivano in tavola

Come sarà il futuro? Quali sviluppi  si prevederanno in campo alimentare nei prossimi decenni?
Dall'oriente è approdata pure in Italia una coltivazione che non teme confronti per versatilità di utilizzo.. Il Bambù gigante!
Infatti, oltre le comprovate qualità che possiede nel settore edile e manifatturiero, sta pian piano decollando anche nelle cucine occidentali.

Venuto da molto lontano..
I germogli sono tra gli ingredienti principali della cucina cinese e indonesiana, conosciuti da tempi immemorabili e facili da trovare nei bambuseti.
Già perchè in quei paesi ci sono veri e propri boschi dove i fusti raggiungono altezze considerevoli, conseguentemente anche i germogli saranno belli tozzi.
Spuntano direttamente dal terreno e, se non si coglie l'occasione di raccoglierli in fretta, si allungano velocemente fino a diventare una nuova pianta. Potremmo considerarli come gli asparagi nostrani, solo più grossi.
Vanno colti dunque il prima possibile, quando una buona parte è ancora sotto terra, così da trovarli più teneri e meno amari.

.. Per variare la nostra dieta
Si dice che nel germoglio del bambù sia contenuta tutta la carica vitale della pianta (mah!), un'energia pronta ad accrescersi anche di 20 metri nel giro di 4-5 mesi. In ogni caso è stato definito come l'Health food del futuro: una sostanza ricca di Fibre, proteine e sali minerali. Inoltre contiene un'elevata percentuale di Fitosteroli, il cui consumo è un ottimo rimedio per abbassare il colesterolo e contrastare attività cancerogene delle nostre cellule.
 Le Massaie giapponesi (chissà come si chiamano da quelle parti) lo lavorano asportandone le foglie esterne che sono molto amare, tagliandolo a fette per poi metterlo a bollire insieme alla crusca del riso. Una volta ripulito è pronto all'uso; rimane comunque tonico ed elastico ed è utilizzabile come accompagnamento di carni o come piatto a sè (diverse ricette dai nomi irripetibili!).

In Indonesia invece è molto popolare il "Lumpia": è una sorta di frittella in cui il germoglio di bambù ne fa da ripieno, insieme alle spezie e germogli di soia. 

Ma alla fine, perchè ce ne parli??
Perché sono un curioso, e ho sentito che alcune aziende agricole del mio territorio (Cuneo) stanno valutando l'opportunità che potrebbe fornire la coltivazione del Bambù Moso (la varietà gigante).

I germogli come alimentazione sono una palla da cogliere al balzo, sono un alimento semplice, ecosostenibile (ha un'elevata biomassa per l'assorbimento di CO2) e completo certamente utile per il motto "feed the planet".
Che cosa ne pensano i consumatori?
Questo ancora non lo so, lo chiedo a voi: Come reagireste?
 Sareste disposti ad utilizzarli nelle vostre cucine?
Oppure pensate di poterne fare a meno?
Raf M.






mercoledì 7 ottobre 2015

Consigli per una sana alimentazione- Vademecum del buon mangiatore

Un’alimentazione corretta e abitudini sane influiscono sul nostro aspetto, su come ci sentiamo e su quanto riusciamo a goderci la vita. Le giuste decisioni in questo campo, basate su cibi salutari e su un’attività fisica costante, ci possono aiutare a sfruttare al meglio ciò che la vita ha da offrire.

Il buon mangiatore preferisce le cose semplici.
 Ecco perché oggi vi presento una sorta di "Vademecum del buon mangiatore": informazioni derivate da studi dell'Unione Europea su qualità alimentare e nutrizione per aiutare il cittadino moderno a non perdersi nel labirinto della pubblicità e della disinformazione!
Dunque suddividiamo la lettura in diversi paragrafi, per comodità.
Potremmo iniziare da:

-Variare il più possibile:
 è il “messaggio salutistico” che più viene sussurrato nel mondo intero. Il nostro corpo si serve di 40 nutrienti diversi per lavorare al meglio e non esiste un singolo alimento in grado di fornirli tutti. Per questo motivo, è necessario consumare un’ampia gamma di cibi (tra cui frutta, verdura, cereali, carne, pesce e pollame, latticini, grassi e olii) senza escluderne nessuno.
Alcuni studi hanno notato una relazione tra varietà alimentare e longevità. In ogni caso, scegliere cibi diversi è un modo per rendere ancor più gradevoli pasti e spuntini.

-Mangiare regolare:
 è importante trovare il tempo per fermarsi e godersi il momento del pasto, dopotutto è uno dei principali piaceri della vita no?
 Mangiare ad orari stabiliti è anche un modo per evitare di non assumere alcuni nutrienti che spesso non vengono compensati nei pasti successivi. Questa abitudine è particolarmente importante per i bambini, gli adolescenti e gli anziani.
La colazione, soprattutto, è essenziale; aiuta a mettere in moto il corpo fornendo energia dopo il digiuno notturno, non saltatela!

 Su "Il programmino per vivere il benessere" ci sono alcuni segreti per il controllo del peso proprio partendo dalla colazione!
 Il momento del pasto offre, inoltre, un’opportunità di interazione sociale e familiare, una sorta di ritrovo e di pausa in mezzo ad un mondo sempre di corsa. Quindi, l’obiettivo è quello di fare scelte sane che risultino anche gradevoli.

-Equilibrare il tutto:
 bilanciate l’assunzione di alimenti, cioè non eccedete. Se le porzioni sono contenute, non c’è bisogno di eliminare i cibi preferiti; non esistono alimenti "buoni" o "cattivi", ma soltanto diete buone o cattive. Qualsiasi cibo può rientrare in uno stile di vita sano, se rispetta l’equilibrio dell'organismo.

Una quantità moderata contribuisce a tenere sotto controllo l’apporto energetico (calorie) e ad evitare di sforare. Se si sceglie uno spuntino ricco di grassi, nel pasto successivo è meglio optare per alimenti più magri.

 Una porzione ragionevole equivale a 75-100 grammi (più o meno la quantità contenuta nel palmo della mano) di carne, un frutto di media grandezza, un piccolo piatto di pasta o due palline di gelato. I cibi pronti offrono un modo pratico per controllare le porzioni e riportano spesso sulla confezione il valore energetico in calorie.

-Il giusto peso
Il peso forma varia da individuo a individuo e dipende da molti fattori tra cui sesso,  età ed altri.
L'eccesso di grasso corporeo si determina con l'introduzione di più calorie del necessario, queste hanno origini diverse come proteine, grassi, carboidrati o alcool, ma il grasso è sicuramente la fonte più concentrata. Se vuoi approfondire questo argomento, leggi Come regolare la massa grassa, è un programma che punta a seguirti passo passo verso il miglioramento.
L'attività fisica poi è un ottimo modo per aumentare il dispendio di calorie e genera una sensazione di benessere. Il messaggio è semplice: se si sta ingrassando, bisogna mangiare meno e fare più attività fisica.


-Frutta e verdura
Molti non seguono il solito "almeno cinque porzioni di frutta o verdura al giorno". Ormai da tempo è dimostrata un’associazione tra l’assunzione di questi alimenti e differenti benefici quali:
 -diminuzione del rischio di contrarre malattie cardiovascolari e certi tipi di cancro.

-diminuzione della pressione arteriosa.
Frutta e verdura fresca si possono mangiare a volontà perché sono una buona fonte di nutrienti e, in generale, sono naturalmente povere di grassi e calorie.
Si dedica oggi molta più attenzione a questi cibi in quanto "concentrati" di nutrienti e di altri elementi salutari per l’uomo. La cosiddetta "ipotesi antiossidante" pone l’interesse sul ruolo dei micronutrienti contenuti nella frutta e nella verdura, quali le vitamine C ed E e numerose altre sostanze protettive naturali.


-Basati sui carboidrati
Le linee guida consigliano una dieta quotidiana che abbia un apporto di calorie derivanti da carboidrati pari ad almeno il 60% delle calorie totali giornaliere. Questo significa che oltre la metà dell’assunzione giornaliera di alimenti deve essere composta da cibi contenenti carboidrati, come cereali, legumi, frutta e verdura. Inoltre, mangiando pane, pasta e altri cereali integrali, si aumenta anche l’apporto di fibra.
P.s. prova anche tu il Pane con carbone vegetale.
Il corpo assimila nello stesso modo tutti i carboidrati, qualunque sia la fonte, però vanno spesso suddivisi in "complessi" e "semplici":

 -Complessi: di origine vegetale, chiamati amidi e fibre e si trovano, per esempio, nei cereali, nella verdura, in vari tipi di pane, nei semi e nei legumi. Sono composti da lunghe catene di carboidrati semplici collegati tra loro.
-Semplici: (anche chiamati zuccheri semplici) sono contenuti in zucchero da tavola, frutta, dolci, marmellate ecc.. 

I carboidrati, sia complessi che semplici, forniscono la stessa quantità di energia (4 Kcalorie per grammo) e possono contribuire entrambi all’insorgenza della carie.

-Bevi molto

Gli adulti hanno bisogno di bere almeno 1,5 litri di liquidi al giorno, anche di più quando fa caldo o se si pratica attività fisica. L’acqua è la scelta migliore, ma la varietà può essere più appetitosa.

-Occhio ai grassi
I grassi sono fondamentali per la salute. Costituiscono una fonte immediata di energia e permettono al corpo di assorbire, mettere in circolo e accumulare le vitamine liposolubili A, D, E e K. Gli alimenti che contengono grassi (primo fra tutti i semi e i pesci) sono necessari a fornire gli "acidi grassi essenziali" che il corpo non è in grado di produrre da solo.
Un eccesso di grassi, soprattutto saturi, può tuttavia avere effetti negativi.
Limitare la quantità di grassi, in particolare quelli saturi è il miglior modo per avere una dieta sana. Secondo le indicazioni ufficiali, fino al 30% dell’apporto calorico giornaliero deve provenire dai grassi.

Il saputello ha di nuovo fatto lo spiegone.
Ti ho di nuovo fatto lo spiegone, ma capirai che sono tutte abitudini sane che possono aiutarti a vivere al meglio le giornate senza arrancare o arrivare alla sera fiacco e stanco.
Certo non si può pretendere da un giorno all'altro un rivoltamento istantaneo dello stile di vita, ma punta su cambiamenti graduali.
Sono i cambiamenti graduali a farci migliorare di giorno in giorno, per esempio inizia col mangiare una porzione in più di frutta e verdura, riduci in generale le porzioni di cibo, oppure fai le scale invece di prendere l’ascensore.
Sono tutti 'vizi positivi', facili da fare (con un pò di buona volontà).
Raf M.
 

mercoledì 30 settembre 2015

Come ti condisco la cena


Sei a dieta? Hai sudato cento camicie per perdere qualche chilo e ritornare ad essere un "bel figurino"??
"Ma allora fa' attenzione con l'olio!!
E no! Non mettere tutto quel burro in padella!"

Ecco, questa è la tipica dimenticanza di chi vuole stringere la cinghia.. Cerca in ogni dove i cibi più leggeri e sani, ma poi insaporisce grossolanamente i piatti con il risultato di peggiorare la situazione.

Apposta per voi, lettori, oggi ho stilato un elenco con i tipici condimenti grassi (dei quali non bisogna abusare) e alcune speciali alternative che potrebbero trasformare una cena piatta in un'esperienza ricca di sapori!

Iniziamo dai più "spessi"..

Burro: come dicevo prima, meglio ridurre al minimo il suo consumo; lo so che dà buon gusto al risotto e pure che è indispensabile per far cuocere la bistecca, ma come tutti i grassi animali contiene una gran parte di acidi grassi saturi e molte calorie, vacci piano!
Per  una mantecatura simile prova con la panna, il risultato cambia poco e ci guadagni in leggerezza.

Olio: bè ci sarebbe da scrivere per ore; l'olio extravergine d'oliva in particolare è un ottimo condimento, infatti è molto saporito, quindi ne basta una piccola dose per conferire un'aroma eccellente senza infierire troppo sul peso calorico. In più ha il vantaggio di essere ricco in acidi grassi insaturi, che aiutano a regolare i livelli di colesterolo nel sangue, e di antiossidanti (vit. E in particolare) pronti a combattere l'invecchiamento cellulare.

Ma occhio, il troppo stroppia, come sempre, pensa che a parità di peso contiene più calorie del burro! Quando condisci l'insalata cerca di non versare direttamente dalla bottiglia, prova a mettere il contenuto di un solo cucchiaino, sono solo 35 calorie!
Inoltre per i soffritti prova con le nebulizzazioni di acqua e olio in rapporto 7:1 in un normale spruzzino per piante, ne userai molto meno!

..Continuando con "l'impatto quasi-zero"

Aceto: integra il gusto nelle insalate, è praticamente senza calorie (0,4 ogni cucchiaino); quello di mele è più delicato ed è ottimo per le insalate, invece il balsamico è più forte e rischia di coprire gli altri gusti.

Senape: Piccante o dolce, ha un sapore deciso e dona ai piatti quel tocco in più senza appesantirli; infatti 100 grammi possiedono solo 10 calorie.

Succo di Limone: Io lo uso invece dell'aceto perchè è meno potente, però ha sempre lo stesso compito, integrare il sapore.

Erbe aromatiche e spezie: timo, rosmarino, erba cipollina, curry, pepe, curcuma e tutta la compagnia... Loro hanno il pregio di esaltare il gusto dei cibi senza aggiungere calorie. Usatele in tutte le occasioni possibili, a seconda dei gusti; si possono provare da sole oppure in combinazione le une alle altre. Una loro ottima proprietà è quella di insaporire i cibi al posto del sale. Inoltre se triturate e mischiate con verdure producono un ottimo brodo, così eviterete di comperare il dado, caricato a glutammato.

Aglio: ha un sapore molto potente, lo puoi usare sia crudo che cotto. Io ne ho sviluppato una dipendenza e non mi vergogno a dirlo, ma non a tutti piace; lo si può usare soprattutto con pesce, verdure o carne (cruda). 100 grammi apportano solo 41 calorie.


Ehm no picante, ma tanta salsa bianca!
Yogurt: ultimo ma non per importanza, il suo uso come condimento è legato molto alla cultura, alla tradizione e... al gusto! Prova lo Yogurt fatto in casa, mischialo in particolare con aglio e cipolla (come la salsa bianca del kebabbaro), oppure con erba cipollina e menta, che copre meno il gusto. Come molti sanno è un importante alimento probiotico e un cucchiaino di quello magro contiene solo 5 calorie.

Ecco come potresti condirti la cena: sperimenta nuovi sapori, va' al di là delle solite frontiere già più volte calpestate.
Per oggi è tutto, spero di esserti stato utile, ciao!
Raf M.



martedì 15 settembre 2015

L'Alimentazione del Biker -Mtb

Quanto influisce una dieta corretta sulle pedalate in Mtb?

Dopo le richieste di alcuni lettori, via a questo nuovo articolo.
Sono contento di scriverlo perchè è il frutto di prove sulla propria pelle, parlo di me ma anche delle persone che mi hanno rivelato consigli e strategie personali; un ringraziamento speciale va al team di mtbpassione che da anni aiuta i bikers a dare il meglio di sè!

Dunque discutiamo oggi di COSA MANGIARE prima di un allenamento. Che sia in mountain bike o sugli sci il carburante ci serve in ogni caso, poi le strategie alimentari variano da sport a sport per mantenerci al top!

Ho deciso di dividere l'articolo in sezioni temporali, cosicchè tu possa focalizzare l'attenzione attorno al momento che più ti importa.

1.Prima

Ovviamente prima di un uscita in sella occorre fare rifornimento, altrimenti ci ritroveremo ad arrancare subito dopo le prime fatiche.
 Non pensare però che più si mangia meglio è, No!
Non fare il Trita-Rifiuti!

La qualità di ciò che introduci sarà responsabile della tua energia accumulata.
 Devi mangiare alimenti ricchi di carboidrati, che rilasciano a poco a poco l'energia e ti permettono di "durare di più".
Quindi, se l'uscita è al mattino, fai una abbondante colazione circa due ore prima (così la digestione inizia senza "sballottamenti" e ti fornisce gli zuccheri da bruciare); penso a pane e marmellata, pane e prosciutto o frullati di frutta.. Insomma qualcosa di sostanzioso ma non difficile da digerire. Alcuni addirittura suggeriscono un bel piattone di pasta già alla sera, cosi al mattino si hanno alti livelli di zuccheri.

2.Durante

Mentre sei lì a pedalare devi concentrarti al massimo sull'obiettivo da raggiungere, ovvero la cima, l'arrivo. Per farlo hai bisogno rimanere in forze e lucido; ecco perchè occorre idratarsi sovente. Alcuni studiosi hanno fissato la quantità a circa 0,5 litri d'acqua per ora, in questo modo si compensa con la perdita.
In più se si tratta di uno sforzo di lunga durata è molto utile avere con sè energia pronta all'uso, sto parlando di integratori alimentari che, presi sotto forma di gel sono pratici e ricaricano le batterie.
Personalmente uso il VLT di Agel, è facile da assumere e mi aiuta nella seconda parte della gita.

3.Dopo

Ahh, abbiamo chiuso con la fatica, siamo stanchi ma soddisfatti.
Non è ancora finita! 
Ebbene si, non fare l'errore di mollare tutto e accasciarti sul divano, i tuoi muscoli hanno sopportato un grosso sforzo nelle scorse ore, è bene aiutarli a rigenerare le cellule. Per questo consiglio vivamente di mangiare nella prima 1/2 ora,
 ma che cosa?
Dai spazio ad alimenti proteici poveri di grassi: preferibilmente latte, uova o pesce (che possiedono proteine facilmente assimilabili dal nostro corpo, ovvero che vengono subito portate al posto giusto), oppure vanno anche bene snacks proteici che concentrano tutti i nutrienti in poco spazio.
Se vuoi farti un'idea migliore sullo spuntino post-gita leggi Alimenti proteici.

Ultimo ma non per importanza..

..Sono qui che scrivo e ti racconto dei miei metodi e delle mie letture, ma ogni persona è diversa: ha le proprie abitudini e reagisce in modo diverso alle diete.
Dunque concludendo posso assicurarti che la miglior ricetta è quella che ti crei da solo, studiando il tuo corpo. Valuta, prova i diversi consigli che ti capita di sentire, solo cosi scoprirai la formula più adatta a te. Ogni tanto io provo a non mangiare prima dell'uscita, per vedere di quanto ho realmente bisogno, solo in questo modo riesci a prender le misure e a conoscere te stesso.
Ti ricordi Socrate? "Conosci te stesso!"

Riassumendo:

Oggi abbiamo capito insieme quanto è necessario avere un metodo: Prima, Durante e Dopo sono essenziali, ma ancora più importante è trovare da soli la nostra personale ricetta, quali alimenti preferiamo e quali ci danno più carica.
Come vi gestite? Date importanza ai cibi pre- e post- allenamento?
Buona pedalata a tutti e mettetemi a conoscenza dei vostri risultati!
Raf M.


martedì 1 settembre 2015

I segreti per una pancia piatta

Raggiungere la tonicità è possibile, seguite questi semplici consigli e oltre a perdere i soliti, noiosi rotolini di ciccia, otterrete altri numerosi benefici!

Eccoci Cari Lettori, con un nuovo articolo de " La prova costume 365 giorni all'anno".
Oggi vorrei dedicarvi un piccolo elenco con dei segreti e scorciatoie per perdere più in fretta la pancia, per sgonfiare il nostro pallone, insomma.
Non pensate sia una passeggiata, non lo sarà se non vi impegnerete, fatevi comandare a bacchetta dalla vostra coscienza e sopratutto, NON SGARRATE o sarà peggio per voi!


1. Cibi da mangiare: iniziamo subito con una vecchia conoscenza, la Fibra. Dalle verdure verdi ai diversi tipi di fiocchi, questi cibi abbinati ad una corretta idratazione aiuteranno il vostro organismo a ripulirsi dalle tossine, alimenteranno la vostra flora batterica infine se ne andranno lasciandovi una sensazione di leggerezza totale! 

2. Cibi da NON mangiare: naturalmente i grassi e la roba fritta in generale, che oltretutto lasciano una certa nausea; ma fate attenzione anche ai cibi lievitati che ogni volta ci gonfiano, a proposito di questo ho trovato un rimedio con il pane nero che aiuta la digestione. Tra i vegetali poi si trovano anche alcuni falsi amici come i legumi (famosissimi per l'aria che generano) e le patate.     P.s. limitate l'assunzione di sale, usate le spezie al posto!
L'eccezione che non gonfia..

3. Bere, bere, BEREEE!!: ebbene si, questo è il miglior consiglio che posso darvi, bevete acqua. L'acqua depura l'intestino, idrata la pelle, scaccia la cellulite!!
"L'acqua è vita, se ce la tolgono per noi è finita! "
Sono milioni i benefici che l'acqua procura. Un consiglio pratico che posso darvi è di bere un bicchiere di acqua e limone ogni mattina, provateci!

4. Cosa evitare di bere: l'acqua sgonfia, il resto no! Evitate il triangolo bibite con zucchero- gassate- alcooliche, questi sono i veri nemici di una pancia piatta. Se proprio volete modificare il vostro bere provate con i centrifugati di frutta.

5. Esercizi fisici: siamo alle solite, "chi bello vuole apparire tanto deve soffrire", non era così? Un pò di movimento è essenziale per avere una muscolatura tonica e quindi un fisico snello, ci sono centinaia di esercizi per appiattire la pancia che si possono fare anche a casa davanti alla TV (per i più pigri).

6. Dite no alle diete lampo!: chi vi promette di perder chili su chili in un battito di ciglia è onesto per metà; i chili li perderete a suon di farmaci, otterrete una pelle flaccida e in poco tempo, dopo la "cura", tornerete come prima..
Purtroppo non esistono formule magiche, ma solo impegno e costanza.


Se pensate di possedere queste due doti allora iniziate subito a mettere in pratica i miei consigli!
Non ve ne pentirete, a presto!
Raf. M

lunedì 17 agosto 2015

Il pane nero che aiuta la digestione


Scopri un Cibo molto più facile da digerire!

Parlando con un panettiere che si è inventato la ricetta dalle mie parti, mi ha detto che
 "Questo Pane nero è proprio nero, ma non è bruciato!".
La prima volta che lo ha tirato fuori dal forno ci è rimasto di sasso per il colore proprio scuro, come la pece. Certo, perchè la maggior parte delle volte che si parla di pane nero pensiamo a quello di segale, invece qui è tutto diverso!

Il segreto 
L'ingrediente speciale è il Carbone Vegetale, aggiunto durante l'impasto. Oltre a dare la tipica colorazione ha il grande vantaggio di non alterare il gusto e rendere il pane più digeribile. Lo si aggiunge in 10-15 grammi per chilo di farina, ottenendo il colore "nero assoluto".
 Per le persone interessate lo si può trovare gironzolando per le panetterie dei centri storici, sempre più specializzate in prodotti particolari, ma perchè no? Lo si può fare comodamente in casa, a patto che abbiate un pò d'esperienza con la panificazione!
In più non c'è solo pane, ma pure pizze, croissant e chi più ne ha più ne metta!
La pizza nera..
Ed il cornetto!

..Ma conosciamo meglio l'ingrediente:
Il carbone vegetale
Si ricava dalla combustione senza fiamma del legno, principalmente di pioppo o di salice.
 Senza fiamma perchè si porta il legno ad alte temperature senza che ci sia ossigeno, in questo modo si ricava la polvere finissima di colore nero, usata in ambito medico-farmaceutico, ma anche nel settore alimentare.
E' da sempre uno dei principali rimedi naturali per problemi di stomaco o di intestino, ma anche contro gli avvelenamenti, grazie alla sua capacità adsorbente.

Se spesso senti lo stomaco gonfio, digerisci male e senti che qualcosa non sta andando per il verso giusto, probabilmente è ciò che mangi la causa; prova ad introdurre nei pasti il pane con carbone vegetale, regolarizzerà il tutto.
I principali utilizzi riguardano il controllo di meteorismo, areofagia, rigurgiti acidi, gonfiore grazie alle grandi capacità assorbenti, si ritrovano benefici anche per colon infiammati o alitosi!
Insomma, carbone vegetale: un gran ingrediente!
In cucina può essere usato come colorante alimentare, ma anche come integratore.
Provatelo, vi porterà benefici!
Raf M.

mercoledì 12 agosto 2015

Insetti nel piatto

Si concretizzano sempre più i progetti per nuove fonti Alimentari.

Expo ne parla, le Università si fanno anche sentire, alcuni paesi europei hanno già messo in pratica alcuni progetti: gli insetti nel piatto non sono più un miraggio, ma puntano a divenire una grande risorsa per il prossimo futuro.

Non fate gli schizzinosi!
Gli insetti sono buoni da mangiare, lo dice chi li ha provati. Certo è questione di abitudine, noi "occidentali" rimaniamo gli ultimi a doverci adattare, ma oltre 2 miliardi di persone già non possono farne a meno.

Ecco i perchè!

Potenzialità: sono ricchi di proteine ad alto valore biologico, molte volte la percentuale sfiora il 60% del loro peso secco. Capirete che sarebbero una buona soluzione in luoghi dove il tradizionale allevamento non fosse possibile.
Risparmio: confrontandoli con l'allevamento bovino vien fuori che non c'è storia in termini di consumo: acqua, spazi, emissione di gas serra, foraggio... Tutto diminuito, il chè gioca un grosso punto a favore per il sostegno dell'ambiente. 



Arriviamo per ultimi
Europei e nordamericani lo considerano "schifoso" solamente perchè non è usuale; siamo sempre stati abituati troppo bene dalle bistecche di manzo.
Eppure secondo la FAO l'entomofagia è praticata da oltre due miliardi di persone in tutto il mondo!
I primi produttori europei stanno prendendo in considerazione circa una decina di specie perlopiù invasive (così da averne grandi quantità) e soprattutto commestibili.

Buon appetito!

I modi più frequenti per cucinarli sono.. Bè quelli che ne nascondono di più il sapore e la consistenza secondo me..

Frittura

Il "ricoperto"
Cavallette al cioccolato..


Mosquito Hamburger
è il piatto tipico in regioni sottoposte a grandissime migrazioni di mosche, guardate il video!

Oppure...
Crudi!!


Penso che non mi farei troppi problemi ad assaggiare delle cavallette fritte o delle polpettine, ma non mettetemi delle larve nel piatto!
Voi che ne pensate? Ci provereste oppure no?

Raf M.

mercoledì 5 agosto 2015

Rivoluzione a tavola

Come cambia il trend dei consumi a favore di Frutta e Verdura

..è di alcuni giorni fa la notizia di Coldiretti che, in occasione della "festa della frutta e verdura" a Expo2015 ha dichiarato una svolta "epocale" sulle tavole degli italiani.

La notizia la si può trovare in data 30 luglio su LaRepubblica.it.
I consumi delle famiglie per i vegetali, hanno superato per la prima volta a distanza di anni quelli della carne.
Si tratta di una svolta perchè è la direzione giusta, nel senso dell'eco-sostenibilità e senza dubbio di un'alimentazione più rispettosa e responsabile.
Il presidente Coldiretti, Moncalvo ha sottolineato: 
"E' in atto a livello globale una tendenza al riconoscimento del valore alimentare della frutta e verdura alla quale dobbiamo saper dare una risposta concreta. L'Italia ha il primato europeo nella produzione che genera un fatturato di 13 miliardi, con 236.240 aziende che producono frutta, 121.521 che producono ortaggi, 79.589 patate e 35.426 legumi secchi".

I dati
Le statistiche raccolte dall'Istat parlano chiaro: la spesa mensile degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura si aggira intorno ai 99,5 Euro, contro i 97 € della carne.
 Direte voi "ma è la stessa cosa!"; più o meno si, ma l'ago della bilancia si sposta (lentamente) sempre più dalla parte del verde, sono convinto che per il futuro l'alimentazione punterà molto più sul vegetale per le ovvie ragioni che si sentono tutti i giorni. 
Il consumo di carne non si esaurirà sicuramente, solo diminuirà sempre più.

Orti "fai da te"
La stima che più fa sperare per un "ritorno alla terra" e per una cucina sana è data da un'altra statistica.
Secondo un'indagine Coldiretti/Censis sarebbero in crescita gli infetti da "pollice verde", quasi 20 milioni per essere precisi ed è una passione che contagia soprattutto i giovani; il voler essere artefici del proprio pasto, appunto.
Lo posso vedere anche nel mio piccolo: io ci provo ogni anno ma poi perdo la motivazione, mentre altri miei conoscenti ventenni si danno un gran daffare e alla fine colgono i frutti!


Imprese familiari
Rimanendo nella categoria "Fai da te" negli ultimi tempi sono sempre più in voga le piccole autoproduzioni di prodotti trasformati: penso a marmellate, conserve, sottaceti...
Si tratta di un vero ritorno al passato (in senso buono) che si era perso molto in questi ultimi decenni, con il dominio totale dei supermercati grazie ai loro prezzi bassi.

La mia speranza è che si continui in questo verso per trasformare il cliente in produttore, cosicchè si stimoli a seguire una dieta sana e che sappia di preciso quello che si trova nel piatto!
Ditemi la vostra, fatemi sapere le vostre opinioni!
A presto,
Raf M.