martedì 28 giugno 2016
martedì 21 giugno 2016
Il kefir
Dalle antiche tradizioni del Caucaso ai giorni nostri
Bentornati ad un nuovo appuntamento con La salute vien mangiando!
Oggi voglio proporvi un argomento interessante e ancora sconosciuto ai più: vi presento il kefir, una bevanda a base di latte fermentato, rinfrescante, ideale per l'estate, ma soprattutto ricca di benefici per la nostra salute.
Un salto nel passato
Intorno al kefir aleggia un alone di mistero: considerato un dono del profeta Maometto, si pensa che sia originario della zona del Caucaso, dove era consumato come bevanda tradizionale, e le tecniche di produzione venivano tramandate di generazione in generazione. La prima testimonianza giuntaci sul kefir in Europa arriva niente di meno che da Marco Polo, il quale lo menziona nel racconto del suo viaggio in Oriente. Solo alla fine del 1800 gli scienziati iniziarono ad interessarsi a questa bevanda: grazie alle sue proprietà benefiche, il kefir poteva essere utile contro diverse malattie. Arriviamo infine nel 1900, quando i fratelli Blandov iniziarono la produzione e la commercializzazione del kefir nella latteria generale di Mosca. Da questo momento in poi, questo prodotto andò diffondendosi anche in Europa ed America.
Come prepararlo?
Essendo una bevanda tutta naturale, perché acquistarlo già pronto quando puoi farlo tu stesso a casa? Per iniziare sono necessari granuli di kefir (reperibili su internet o tramite qualche amico): batteri e lieviti che si moltiplicano nel latte e avviano un processo di fermentazione.
Contate circa per ogni cucchiaio di grani 250 ml di latte. Fresco, intero, scremato, di capra, di soia...a vostro piacimento! Dopodiché mettete il tutto in un barattolo di vetro ben pulito ma non chiudetelo con un tappo, meglio poggiarvi sopra un pezzo di stoffa e fermarlo con un elastico. Lasciatelo per 24 ore in un armadietto della cucina (o in qualsiasi altro posto, basta sia a temperatura ambiente e non a contatto con la luce). Scaduto il tempo, prendete il vostro prodotto, mescolatelo e,utilizzando un colino preferibilmente di plastica, filtratelo in un nuovo barattolo.
Ecco pronto il vostro kefir, da conservare in frigo (per non più di una settimana) e da consumare esattamente come uno yogurt o, se preferite, da aggiungere nella preparazione di torte, muffins, biscotti ed altro ancora. Mi raccomando: non gettate assolutamente i granuli (sono vivi anche loro!), ma riutilizzateli per la produzione successiva o, se vi sarete stancati, regalateli ad un amico!
Le proprietà curative
Nonostante venga prodotto a partire dal latte, il kefir, essendo una bevanda acida, può essere consumato anche da chi è leggermente intollerante al lattosio. Importante fonte di energia, grazie alla presenza di acido folico è benefico per le donne in gravidanza. Il kefir è ricco di vitamina B e K che svolgono la funzione di antiossidanti, contiene fosforo, calcio e magnesio, infine, poiché è un prodotto a base di fermenti, regola la flora batterica e il corretto funzionamento intestinale ed è un buon alleato delle difese immunitarie.
Non a caso si pensa che il termine kefir derivi dal turco keyif: benessere e gioia!
Egle M.
mercoledì 15 giugno 2016
Oltre la bellezza dei fiori: la malva
Quando anche semplici piante diventano alleate della salute!
E anche l'estate è
iniziata! Come occupare queste calde domeniche di giugno? Magari con una
rilassante passeggiata in montagna, non solo per sgranchirci le gambe e
respirare un po' di aria pulita, ma per aguzzare gli occhi intorno a noi.
Spesso infatti ammiriamo i fiori e le piante nei prati per la loro bellezza, il
loro profumo...mai per le loro proprietà curative! Oggi impariamo ad
osservare con gli occhi della salute i fiori che ci circondano...Vi presento la
malva!
Dove la posso trovare?
Pianta biennale o perenne,
fiorisce da maggio ad agosto e la si può trovare un po' ovunque: cresce infatti
dagli 0 ai 1600 m sia nella zona mediterranea che in quella submontana, su
sentieri fertili o incolti, tra detriti, ruderi, strade... basta guardare bene!
Supera i 90 cm di altezza,
ha un fusto striato e legnoso alla base con foglie cuoriformi con contorno
circolare che formano 5 lobi arrotondati e dentellati. I fiori sono di colore
rosa con delle striature viola longitudinali, caratterizzati da 5 petali,
raggiungono dimensioni di 10x25 mm. I frutti sono tondeggianti e appuntiti in
cima e contengono un seme ciascuno.
La malva è interamente
utilizzabile: i fiori si raccolgono appena sbocciati, le foglie durante la
fioritura finchè sono tenere e i frutti prima della maturazione. Che cosa
farne? Le foglie e i fiori, dopo averli essiccati all'ombra, conservateli in
recipienti chiusi al riparo da aria e luce. Le radici, dopo l'essiccazione,
devono essere riposte in sacchetti di carta o tela.
Ma a che cosa serve?
Come uso esterno, la malva
può essere utilizzata contro ascessi, foruncoli, infiammazioni come gengiviti o
afte, contro il mal di denti, come emolliente e idratante per la pelle.
Come uso interno, può
combattere il raffreddore, la tosse e le infiammazioni intestinali. E' utile per tutti gli stati infiammatori e
come calmante nelle coliti. Dal latino malva (molle) per le sue
proprietà emollienti, ammorbidisce l'intestino, ne regola le funzioni grazie
all'azione lassativa e ne favorisce lo svuotamento.
Come la uso?
La malva può essere
assunta tramite infuso (3-5 g di foglie/fiori in 100 ml di acqua) per
effettuare lavaggi o gargarismi; sotto forma di decotto (far bollire per 15
minuti una manciata di foglie per un litro di acqua) per sciacqui alla bocca in
caso di afte o per lavaggi di infiammazioni della pelle. Non solo: in cucina,
le foglie possono essere consumate crude in insalata oppure lessate, mescolate
in frittate, zuppe, risotti e minestre. I frutti devono essere mangiati prima
della maturazione, altrimenti rischiano di diventare duri. Anche il fusto può
essere utilizzato: il midollo all'interno (fino a inizio fioritura!), crudo o lessato, può diventare un ingrediente per le vostre insalate estive.
Utilizzata a tavola dagli
antichi Romani, nel Medioevo la malva era considerata un rimedio a tutti i mali
e addirittura Carlo Magno aveva ordinato che venisse coltivata nel suo giardino
personale per preparare infusi per curare la famiglia imperiale. Che cosa
aspettate? Questa domenica, dopo una bella passeggiata tra le montagne,
accomodatevi in poltrona e gustate una sana tisana alla malva: la vostra salute
vi ringrazierà!
Egle Milano
martedì 7 giugno 2016
L'oro del deserto
L'olio d'argan: l'elisir di giovinezza dei Berberi del Marocco
Oggi viaggiamo con la mente alla volta del Marocco e atterriamo nella pianura del Souss (all'incirca tra Essaouira, Agadir e Marrakech) dove si estende la foresta di Argan, dichiarata patrimonio dell'Unesco. L'Argania spinosa, anche chiamata "albero della vita", è una pianta molto longeva (può arrivare fino ai 200 anni), grazie alle profonde radici combatte la desertificazione, ma soprattutto è importante per i suoi frutti che, nei mesi estivi, vengono raccolti da terra dalle donne del luogo e trasportati nei centri di lavorazione dove viene prodotto il miracoloso olio d'argan.
Le donne non sono le uniche impegnate nella raccolta: le capre si arrampicano addirittura sugli alberi per poter gustare questi frutti!
Due diverse tipologie
L'olio d'argan può essere impiegato per uso alimentare: in questo caso vengono tostati i semi e l'olio viene utilizzato come condimento. Unito alle mandorle, viene prodotto l'amlou, una specie di burro marocchino.
L'olio usato per la cosmesi viene invece spremuto a freddo. La differenza principale sta nel colore, nel primo caso scuro, nel secondo più chiaro. Sono le donne ad occuparsi della lavorazione del prodotto attraverso una particolare tecnica.
In cucina
L'olio d'argan è un prodotto alimentare che apporta vitamine, fitosteroli e acidi grassi benefici (ad esempio omega 3). Ricco di antiossidanti, ostacola i radicali liberi dannosi per il nostro organismo. Combatte il colesterolo e contrasta le malattie cardiovascolari, si conserva abbastanza a lungo ed è ottimo in tutti i regimi dietetici.
Per il corpo
Per quanto riguarda la cosmesi, l'olio di argan ha davvero mille funzionalità. Agisce come un balsamo, ammorbidisce e illumina i capelli, ne favorisce la crescita e rinforza le unghie. Protegge i tessuti connettivi e favorisce la cicatrizzazione, nutre la pelle disidratata, protegge le labbra dai danni del freddo e combatte le smagliature post gravidanza grazie all'azione della vitamina E contro i radicali liberi. Non solo: l'olio d'argan è un rimedio contro la pelle grassa e grazie all'acido linoleico può essere un alleato contro l'acne. Grazie alle sue proprietà, ringiovanisce la pelle e ricostruisce i tessuti!
Un vero e proprio elisir di giovinezza, l'oro del deserto dei berberi del Marocco che, oltre ad utilizzarlo nella cucina e nella cosmesi, lo impiegano anche nella tecnica del massaggio berbero: un rito di purificazione per rilassare il corpo e liberarlo dalle tossine.
Ecco come mantenersi sani e belli naturalmente!
Egle M.
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