mercoledì 15 giugno 2016

Oltre la bellezza dei fiori: la malva

Quando anche semplici piante diventano alleate della salute!


 E anche l'estate è iniziata! Come occupare queste calde domeniche di giugno? Magari con una rilassante passeggiata in montagna, non solo per sgranchirci le gambe e respirare un po' di aria pulita, ma per aguzzare gli occhi intorno a noi. Spesso infatti ammiriamo i fiori e le piante nei prati per la loro bellezza, il loro profumo...mai per le loro proprietà curative! Oggi impariamo ad osservare con gli occhi della salute i fiori che ci circondano...Vi presento la malva!

 Dove la posso trovare?
Pianta biennale o perenne, fiorisce da maggio ad agosto e la si può trovare un po' ovunque: cresce infatti dagli 0 ai 1600 m sia nella zona mediterranea che in quella submontana, su sentieri fertili o incolti, tra detriti, ruderi, strade... basta guardare bene!
Supera i 90 cm di altezza, ha un fusto striato e legnoso alla base con foglie cuoriformi con contorno circolare che formano 5 lobi arrotondati e dentellati. I fiori sono di colore rosa con delle striature viola longitudinali, caratterizzati da 5 petali, raggiungono dimensioni di 10x25 mm. I frutti sono tondeggianti e appuntiti in cima e contengono un seme ciascuno.


 La malva è interamente utilizzabile: i fiori si raccolgono appena sbocciati, le foglie durante la fioritura finchè sono tenere e i frutti prima della maturazione. Che cosa farne? Le foglie e i fiori, dopo averli essiccati all'ombra, conservateli in recipienti chiusi al riparo da aria e luce. Le radici, dopo l'essiccazione, devono essere riposte in sacchetti di carta o tela.


 Ma a che cosa serve?
Come uso esterno, la malva può essere utilizzata contro ascessi, foruncoli, infiammazioni come gengiviti o afte, contro il mal di denti, come emolliente e idratante per la pelle.
Come uso interno, può combattere il raffreddore, la tosse e le infiammazioni intestinali. E' utile per tutti gli stati infiammatori e come calmante nelle coliti. Dal latino malva (molle) per le sue proprietà emollienti, ammorbidisce l'intestino, ne regola le funzioni grazie all'azione lassativa e ne favorisce lo svuotamento.

Come la uso?
La malva può essere assunta tramite infuso (3-5 g di foglie/fiori in 100 ml di acqua) per effettuare lavaggi o gargarismi; sotto forma di decotto (far bollire per 15 minuti una manciata di foglie per un litro di acqua) per sciacqui alla bocca in caso di afte o per lavaggi di infiammazioni della pelle. Non solo: in cucina, le foglie possono essere consumate crude in insalata oppure lessate, mescolate in frittate, zuppe, risotti e minestre. I frutti devono essere mangiati prima della maturazione, altrimenti rischiano di diventare duri. Anche il fusto può essere utilizzato: il midollo all'interno 
(fino a inizio fioritura!), crudo o lessato, può diventare un ingrediente per le vostre insalate estive.


 Utilizzata a tavola dagli antichi Romani, nel Medioevo la malva era considerata un rimedio a tutti i mali e addirittura Carlo Magno aveva ordinato che venisse coltivata nel suo giardino personale per preparare infusi per curare la famiglia imperiale. Che cosa aspettate? Questa domenica, dopo una bella passeggiata tra le montagne, accomodatevi in poltrona e gustate una sana tisana alla malva: la vostra salute vi ringrazierà!
                                                                                                                                            Egle Milano

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