Oltre la bellezza dei fiori: la malva
Quando anche semplici
piante diventano alleate della salute!
E anche l'estate è
iniziata! Come occupare queste calde domeniche di giugno? Magari con una
rilassante passeggiata in montagna, non solo per sgranchirci le gambe e
respirare un po' di aria pulita, ma per aguzzare gli occhi intorno a noi.
Spesso infatti ammiriamo i fiori e le piante nei prati per la loro bellezza, il
loro profumo...mai per le loro proprietà curative! Oggi impariamo ad
osservare con gli occhi della salute i fiori che ci circondano...Vi presento la
malva!
Dove la posso trovare?
Pianta biennale o perenne,
fiorisce da maggio ad agosto e la si può trovare un po' ovunque: cresce infatti
dagli 0 ai 1600 m sia nella zona mediterranea che in quella submontana, su
sentieri fertili o incolti, tra detriti, ruderi, strade... basta guardare bene!
Supera i 90 cm di altezza,
ha un fusto striato e legnoso alla base con foglie cuoriformi con contorno
circolare che formano 5 lobi arrotondati e dentellati. I fiori sono di colore
rosa con delle striature viola longitudinali, caratterizzati da 5 petali,
raggiungono dimensioni di 10x25 mm. I frutti sono tondeggianti e appuntiti in
cima e contengono un seme ciascuno.
La malva è interamente
utilizzabile: i fiori si raccolgono appena sbocciati, le foglie durante la
fioritura finchè sono tenere e i frutti prima della maturazione. Che cosa
farne? Le foglie e i fiori, dopo averli essiccati all'ombra, conservateli in
recipienti chiusi al riparo da aria e luce. Le radici, dopo l'essiccazione,
devono essere riposte in sacchetti di carta o tela.
Ma a che cosa serve?
Come uso esterno, la malva
può essere utilizzata contro ascessi, foruncoli, infiammazioni come gengiviti o
afte, contro il mal di denti, come emolliente e idratante per la pelle.
Come uso interno, può
combattere il raffreddore, la tosse e le infiammazioni intestinali. E' utile per tutti gli stati infiammatori e
come calmante nelle coliti. Dal latino malva (molle) per le sue
proprietà emollienti, ammorbidisce l'intestino, ne regola le funzioni grazie
all'azione lassativa e ne favorisce lo svuotamento.
Come la uso?
La malva può essere
assunta tramite infuso (3-5 g di foglie/fiori in 100 ml di acqua) per
effettuare lavaggi o gargarismi; sotto forma di decotto (far bollire per 15
minuti una manciata di foglie per un litro di acqua) per sciacqui alla bocca in
caso di afte o per lavaggi di infiammazioni della pelle. Non solo: in cucina,
le foglie possono essere consumate crude in insalata oppure lessate, mescolate
in frittate, zuppe, risotti e minestre. I frutti devono essere mangiati prima
della maturazione, altrimenti rischiano di diventare duri. Anche il fusto può
essere utilizzato: il midollo all'interno (fino a inizio fioritura!), crudo o lessato, può diventare un ingrediente per le vostre insalate estive.
Utilizzata a tavola dagli
antichi Romani, nel Medioevo la malva era considerata un rimedio a tutti i mali
e addirittura Carlo Magno aveva ordinato che venisse coltivata nel suo giardino
personale per preparare infusi per curare la famiglia imperiale. Che cosa
aspettate? Questa domenica, dopo una bella passeggiata tra le montagne,
accomodatevi in poltrona e gustate una sana tisana alla malva: la vostra salute
vi ringrazierà!
Egle Milano
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